Nuove tecnologie e patrimonio culturale europeo: prospettive nell’era del digitale

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Tra i vari Anni Europei, il 2018 è stato dichiarato all’UE “Anno europeo del patrimonio culturale” (EYCH-European Year of Cultural Heritage).

 

Per tutto l’anno, una serie di iniziative ed eventi a livello locale, regionale e nazionale avranno luogo per sensibilizzare in particolar modo i giovani all’importanza della cultura e delle ricchezze culturali europee, ma anche per promuovere e rafforzare la diversità culturale, il dialogo interculturale e la coesione sociale negli Stati membri dell’Unione.

Il motto che farà da padrone durante tutte le manifestazioni che verranno organizzate sarà “Il nostro patrimonio: dove il passato incontra il futuro”.

L’anno europeo rappresenterà inoltre un’occasione importante di riflessione sulle opportunità e sulle sfide del patrimonio culturale digitale (o digital cultural heritage).

Che cosa si intende per patrimonio culturale digitale?

Esso include tutte le risorse create in forma digitale (ad esempio opere d’arte digitali e animazione) o che sono state digitalizzate in modo da garantirne la conservazione (testi, immagini, video, registrazioni).

Oggi, come ormai sappiamo, Internet ha trasformato i modi di comunicare ed interagire nella società moderna rendendo accessibile a tutti ogni tipo di informazione rispetto ai decenni passati.

Questo fatto non è passato inosservato agli occhi delle iniziative culturali europee che, di conseguenza, si sono interessate alle opportunità offerte dal digitale.

Infatti, negli ultimi anni, esse si sono rese protagoniste di progetti finanziati mirati alla promozione della digital culture. Un primo esempio è dato dalla piattaforma Europeana (link: https://www.europeana.eu/portal/en), un portale che raccoglie un’infinita varietà di opere artistiche e architettoniche (e non solo) provenienti da numerosi musei, gallerie e archivi di tutta Europa. Un altro progetto interessante è DiCultHer (acronimo di Digital Cultural Heritage, Arts and Humanities School), un network educativo italiano nato con due scopi principali da una parte vuole fornire agli studenti tutti gli strumenti necessari per stimolare un approccio interdisciplinare e la partecipazione ad iniziative locali e non dedicate alla conservazione e alla promozione del patrimonio culturale digitale.

In secondo luogo, DiCultHer vuole concorrere allo sviluppo di un sapere e di una cultura digitali rivolti non solo agli esperti del campo culturale ma anche alle nuove generazioni, sempre più attente alle novità offerte dalle reti digitali.

È importante sottolineare il ruolo della banca dati europea IATE (InterActive Terminology for Europe), contenente circa 8.5 milioni di parole, che raggruppa tutti i termini legati alla cultura utilizzati nei documenti ed atti ufficiali tradotti nelle lingue dell’Unione.

A questo proposito è di particolare interesse la presentazione dal titolo Il passato incontra il futuro: multilinguismo, beni culturali e nuove tecnologie tenuta da Rodolfo Maslias, responsabile del Dipartimento di Terminologia (TermCoord) al parlamento Europeo, il 21 maggio 2018, all’Università Orientale di Napoli. Essa non solo ha offerto una panoramica sul lavoro terminologico nel settore culturale europeo ma anche sulle campagne di digitalizzazione e valorizzazione del patrimonio culturale in rete,  proposte attualmente a livello europeo.

Di seguito, un esempio di ricerca terminologica sui termini patrimonio culturale e digital cultural heritage sulla banca dati europea multilingue IATE.

Ricerca terminologica sul termine patrimonio culturale

Ricerca terminologica sul termine digital cultural heritage (si può notare che l’equivalente traduzione in italiano è ancora assente):

 

 

 

 

 

 

 

 

Locandina della conferenza tenuta da Rodolfo Maslias all’Orientale di Napoli:

 

 

 

 

 

 

 

 


Written by Charline Kanza– Terminology Study Visitor at the Terminology Coordination Unit of the European Parliament (Luxembourg) and a student of the Master´s Programme in Learning and Communication in Multilingual and Multicultural Contexts at the University of Luxembourg. She was born in Italy and she has origins from the Democratic Republic of Congo. She holds a BA in Foreign Languages and Cultures in Tourism and International Trade from the University of Verona. Besides Italian, she also speaks English, French, German and a little bit of  Swahili and Lingala.

 

BIBLIOGRAFIA

https://europa.eu/cultural-heritage/european-year-cultural-heritage_it

https://europa.eu/cultural-heritage/about_it

http://www.ilgiornaledellefondazioni.com/content/la-sfida-del-digitale-le-iniziative-di-diculther-nell%E2%80%99anno-europeo-del-patrimonio

https://www.europeana.eu/portal/en

http://www.europeana-space.eu/?s=diculther